Esce in questi giorni in libreria il volume “La dieta non dieta” dell’oncologa nutrizionista Debora Rasio. Non è l’ennesimo ciarlare su diete “miracolose”, così ci è parso, ma un punto di vista illuminato su come gestire l’alimentazione sul piano fisico e quello mentale. Chiunque ha affrontato una dieta sa quanto sia importante reggerla nel tempo, quindi quanto sia difficile portarla a termine e mantenerla. Per questo la dottoressa Rasio ci consiglia un approccio diverso alla dieta, quasi una non dieta. Tornare a nutrirci del cibo che la natura “ha pensato” per noi. Cosa fondamentale è nutrirsi di alimenti minimamente lavorati dall’industria, quanto il più possibile freschi, crudi o cotti in maniera appropriata.

La nostra dieta dovrebbe essere prevalentemente a base vegetale, non solo frutta e verdura, ma semi, quali ad esempio i cereali integrali e i legumi, oltre alla frutta secca oleosa. La «dieta non dieta» ci insegna che è possibile alimentarsi in modo corretto, dimenticando calcoli e teorie, con un piano strategico articolato in quattro fasi della durata di un mese ciascuna e accompagnato da pratici menu tipo e da una raccolta di ricette appetitose e salutari. Così, aiutandoci a rieducare il gusto alla riscoperta dei sapori semplici e autentici della tradizione (persino della frittura, che non solo non fa ingrassare ma ha un elevato potere saziante e tiene «allenato» il fegato), ci permette di restituire al cibo il valore di strumento necessario per preservare vitalità, energia, salute mentale e spirituale oltre che fisica ed emozionale.

“Il grasso corporeo”, spiega la Rasio, “è un tessuto protettivo e isolante che il cervello ci fa accumulare per difenderci dalle situazioni di tensione emotiva. Le diete rappresentano per l’organismo un ulteriore stress, quindi perpetuano questo meccanismo di stoccaggio. Non basta: i regimi ipocalorici rallentano il metabolismo; quando il corpo percepisce  una riduzione della disponibilità di calorie, reagisce adattandosi a bruciarne meno.

Infine, alterano il naturale rapporto con il cibo: per natura gli esseri viventi hanno una conoscenza innata del proprio fabbisogno calorico e sono in grado di regolare l’assunzione di alimenti per far fronte a ogni situazione, tuttavia questo “sapere naturale” può essere cancellato dai condizionamenti dettati dalle diete, che impongono di non ascoltare il segnale di fame”.

La dottoressa Debora Rasio ha lavorato come ricercatore all’estero, presso il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. E’ oncologa e biologa molecolare presso la Sapienza a Roma. Crede nell’alimentazione come strumento per tutelare la salute.

Quello che mettiamo nel nostro piatto fa la differenza

Scegliamo alimenti minimamente lavorati dall’industria.

Non criminalizziamo i metodi di cottura dei cibi

Ogni tanto… godiamoci qualche frittura!

Una ricchezza inestimabile offerta dalla natura

Inseriamo nella nostra alimentazione cereali integrali e legumi.