L’antibiotico-resistenza, un fenomeno per il quale un batterio risulta resistente all’attività di un farmaco antimicrobico, è ormai diventato un problema di salute pubblica globale. Il Ministero della Salute ha da poco aggiornato contenuti e linee guida su un argomento che, ahimè, ha importanti conseguenze sulla qualità della vita delle persone.

1. QUALI SONO I RISCHI DELL’ANTIBIOTICO-RESISTENZA?

L’antibiotico-resistenza ha un importante impatto sull’uomo, sugli animali e sull’ambiente. È infatti più difficile riuscire a curare le malattie infettive: il decorso risulta più lungo, aumenta il rischio di complicanze, fino ad arrivare a esiti invalidanti e morte. L’antibiotico-resistenza ha importanti conseguenze sulla qualità della vita delle persone e anche un rilevante impatto economico per il singolo e la collettività. La stessa difficoltà di cura si riflette anche nella medicina veterinaria, con una minore disponibilità di antibiotici in grado di curare le infezioni sia degli animali domestici sia negli allevamenti.

È necessario sottolineare che i batteri, anche quelli resistenti, non riconoscono confini geografici, né barriere di specie ed è per questo che il fenomeno dell’antibiotico-resistenza rappresenta una minaccia globale. L’uso degli antibiotici comporta un rischio anche per il possibile rilascio nell’ambiente di residui di questi medicinali, che possono contaminare acqua, suolo e vegetazione. I residui, continuando a essere attivi, possono svolgere la loro azione nei confronti dei batteri che comunemente popolano l’ambiente e, attraverso meccanismi complessi, la loro presenza può contribuire a selezionare batteri resistenti.

Pertanto, risulta fondamentale un approccio cosiddetto “one health”, che non si limiti alla sola salute umana o animale ma promuova interventi coordinati nei diversi ambiti, inclusa l’agricoltura e l’ambiente.

2. QUANDO E COME ASSUMERE GLI ANTIBIOTICI?

Gli antibiotici sono medicinali efficaci esclusivamente per contrastare le malattie causate da batteri. Non sono utili, invece, per curare infezioni virali, come ad esempio il raffreddore o l’influenza. Gli antibiotici possono essere assunti solo dopo valutazione da parte di un medico. Non sono, infatti, medicinali da automedicazione e, in farmacia, possono essere venduti esclusivamente dietro presentazione di ricetta medica. Una volta acquistato il farmaco, è indispensabile seguire scrupolosamente le indicazioni del medico su dosaggio, tempistica e durata della terapia. Infatti, ogni antibiotico è specifico per curare solo determinate malattie batteriche.

Gli antibiotici sono un bene prezioso che si sta esaurendo nel tempo. Affinché la loro efficacia possa rimanere inalterata in futuro è necessario che tutti contribuiscano attraverso un uso corretto e responsabile. Un uso scorretto degli antibiotici potrebbe, infatti, portarci indietro nel tempo, quando gli antibiotici non esistevano e le malattie infettive avevano frequentemente un esito fatale. Gli antibiotici vanno assunti solo dietro prescrizione da parte del medico. È importante assumere le dosi consigliate, senza eccedere o ridurre autonomamente il dosaggio, e non interrompere la cura prima del tempo indicato dal medico. Un comportamento non corretto, infatti, potrebbe ridurre l’efficacia della terapia e aumentare il rischio che i batteri sviluppino resistenza all’azione di quell’antibiotico, rendendolo quindi inutile. Qualora dovessero avanzare delle dosi di antibiotico, queste non vanno assunte senza aver consultato prima il medico, neanche se pensiamo di avere un’infezione batterica simile alla precedente. Poiché alcune malattie infettive, pur essendo provocate da microrganismi differenti presentano sintomi simili, solo il medico potrà valutare l’eventuale necessità di intraprendere la terapia antibiotica e il tipo di antibiotico da assumere.

Le dosi avanzate, ormai scadute, vanno eliminate in maniera opportuna. In questo caso bisogna rivolgersi al farmacista. Provvederà lui al corretto smaltimento o ci informerà su come fare. Usare bene gli antibiotici è una responsabilità del singolo nei confronti della propria salute e della collettività. L’uso responsabile degli antibiotici permetterà a tutti di avere sempre a disposizione medicinali efficaci per le malattie batteriche. Al contrario, lo sviluppo di antibiotico-resistenza, conseguente a un uso inappropriato degli antibiotici, mette a rischio la salute di ognuno di noi.

3. COME PREVENIRE LE INFEZIONI?

Per prevenire o limitare la diffusione delle infezioni è importante adottare comportamenti adeguati. L’azione più semplice è il lavaggio delle mani. Le mani sono un ricettacolo di germi, alcuni dei quali risiedono normalmente sulla cute senza creare danni, altri invece sono responsabili di infezioni e malattie. Le nostre mani, quindi, toccando altre persone, animali, superfici, oggetti vari, possono essere contaminate. I batteri presenti sulle nostre mani possono essere trasmessi ad altre persone con le quali veniamo a contatto e possono causare malattie, dalle più frequenti e meno gravi ad altre più gravi e preoccupanti.

È indispensabile lavare sempre le mani con acqua e sapone prima di manipolare gli alimenti, cucinare e mangiare, prima di rimuovere le lenti a contatto, ogni volta che si utilizzano i servizi igienici (prima e dopo l’uso), dopo aver viaggiato sui mezzi pubblici, dopo aver maneggiato la spazzatura o essere stati a contatto con animali. Ricorda che quando non hai a disposizione acqua e sapone puoi usare un gel idroalcolico che è altrettanto efficace.

4. COSA SI PUO’ FARE PER RISOLVERE IL PROBLEMA?

Sono state identificate tre strategie principali per affrontare la resistenza agli antibiotici:

  • l’uso prudente di antibiotici è il punto chiave per prevenire l’insorgere e la diffusione della resistenza. Infatti, la resistenza agli antibiotici segnalata in Italia e in Europa è direttamente collegata all’uso eccessivo e improprio di antibiotici
  • l’attuazione di buone pratiche di controllo delle infezioni, compresa l’igiene delle mani, nonché lo screening e l’isolamento dei pazienti infetti/colonizzati negli ospedali, sono importanti al fine di prevenire la diffusione dei batteri resistenti
  • promuovere lo sviluppo di nuovi antibiotici con nuovi meccanismi d’azione è essenziale, poiché la resistenza si sviluppa comunque inevitabilmente nel tempo.

Per chi volesse approfondire questo e altri argomenti sulla salute http://www.salute.gov.it/