L’estate si avvicina, le palestre si affollano di uomini e donne all’affannosa ricerca della forma fisica. Manca poco alla famosa prova costume e tutti ci tengono ad apparire al meglio delle loro possibilità. Apparire in questi casi equivale a dire scoprirsi e quindi esporsi ai raggi del sole.

L’esposizione ai raggi solari, è cosa ormai risaputa, non è del tutto benefica, gli specialisti la sconsigliano durante i mesi estivi nelle ore centrali del giorno, diciamo dalle dodici alle sedici. Consigliano inoltre, nel farlo, a qualunque ora, di usare dei protettivi in crema, emulsione, latte o spray, con diversi gradi di protezione a secondo della propria pelle. Già, ma qual è il grado di protezione più adatto a noi? È facile saperlo. Ognuno di noi appartiene ad un fototipo, a seconda del tipo di pelle, della capacità di assorbimento dei raggi solari e della melanina sviluppata. Si va dalle carnagioni più chiare, di solito accompagnate da capelli e occhi chiari (ma non sempre), fino a quelle più scure. Per sapere a quale fototipo si appartiene è oggi possibile recarsi in farmacia ed effettuare un semplice test non invasivo che permette con assoluta precisione di individuare il fototipo e dunque indirizzare verso il protettivo più indicato. Altra cosa importantissima prima di esporsi al sole estivo è il controllo dei nei. Va fatto rivolgendosi ad uno specialista, il dermatologo, il quale eseguirà una mappatura completa evidenziando, nel caso vengano individuati, quali nei tenere sotto controllo e su quali eventualmente intervenire. Esporre al sole determinati nei, senza la dovuta e specifica protezione, potrebbe portare a spiacevoli conseguenze.

Per avere un’idea di quali nei possano essere a rischio si consiglia il metodo ABCDE sviluppato e riconosciuto a livello mondiale da tutti i dermatologi. È un metodo di osservazione, monitoraggio e rilevamento.

La A sta per asimmetria, un neo che non ha una forma rotonda o ovale, con contorni e colore non distribuiti in modo omogeneo attorno al proprio centro.
La B sta per bordi irregolari, frastagliati, simili a quelli di una mappa.
La C sta per colore, cioè un neo di diversi colori (marrone rosso, bianco, ecc).
La D sta per diametro (si fa riferimento a diametri superiori ai 6 millimetri).
La E sta per evoluzione. Un neo che cambia velocemente dimensione, forma, spessore, colore.

Il metodo è semplice e si consiglia per una prima autoanalisi, a patto che il passo successivo sia rivolgersi ad un dermatologo, perché molto più spesso di quanto si pensi, uno sguardo inesperto non è in grado di cogliere differenze che agli occhi di un professionista risultano lampanti, andando incontro ad inutili paure o a pericolose valutazioni erroneamente ottimistiche.